M. Albanese, G. Cella, F. Zanchi,
I Chakra – L’Universo in noi.
13 x 19 – 126 pag.
Xenia – 1996

Che cosa significa “corpo” nelle culture diverse dalla nostra?
Se in occidente il corpo è stato progressivamente diviso in tante parti (anima – fisico – mente – spirito – muscoli – psiche – sistema nervoso conscio – sistema vegetativo inconscio, ecc. ecc.), quali sono i modelli corporei adottati a guisa di bussola di riferimento dall’uomo non occidentale per poter vivere al meglio nel suo ambiente?

Continuiamo il nostro viaggio alla ricerca di una comprensione più approfondita della corporeità, e lo facciamo attraverso la lettura di questo bel saggio, che ci permette di penetrare almeno in parte i misteri del mondo Indiano.
Le autrici (M. Albanese docente di cultura indiana, G. Cella insegnante di Yoga e F. Zanchi, ginecologa), attraverso un continuo confronto tra le conoscenze proprie della cultura indiana e i dati scientifici occidentali rendono comprensibile una modalità di essere corpo a prima vista lontanissima dalla nostra.

Costantemente teso verso la perfezione, il saggio indiano “oltrepassa” il corpo per arrivare all’illuminazione, all’essere uno con il divino. Questa ricerca lo costringe ad allontanarsi da ciò che è per sua natura deteriorabile per poter diventare, in qualche modo, eterno.
Paradossalmente, nel tentare questa impresa l’India ci regala una nuova modalità di comprensione del funzionamento del nostro organismo, in particolare della sua parte deteriorabile per eccellenza, quella cioè del sistema viscerale.

Potenza delle contraddizioni: in occidente, a partire da Platone in poi, il tentativo di comprendere l’uomo ha significato fare a pezzi il corpo, frustrando continuamente la nostra capacità di essere fino in fondo noi stessi. Ma, da questo incessante suddividere la natura umana e l’ambiente in cui l’uomo vive, è nato il mondo tecnologico così come noi oggi lo conosciamo, con tutti i suoi problemi ma anche con tutti i suoi vantaggi, il primo dei quali consiste nella possibilità che ci viene data di poter vivere meglio dei nostri predecessori.
Analogamente, l’India ha vissuto dell’oltrepassamento del corpo, ma nello studiare la vita per andare oltre, ha portato alla luce una mole davvero imponente di conoscenze sul funzionamento dell’organismo umano.

Sbalorditiva è risultata essere la capacità di analisi dei protoscienziati Indiani che, senza strumenti, senza esami di laboratorio o sofisticate elaborazioni statistiche, sono riusciti a cogliere le modalità di adattamento del nostro sistema vegetativo alla vita quotidiana. Distribuiti lungo la colonna vertebrale, i gangli neurovegetativi ( chakra ) regolano la nostra corporeità                          ( dall’ assimilazione al dipanarsi del pensiero ); la comprensione del loro funzionamento ci permette di cogliere appieno una verità che ormai sembra dimenticata in occidente: la struttura corporea maschile è fatta per penetrare, per muoversi in avanti; quella femminile è fatta per essere penetrata, per avvolgere.

Corpo maschile che spinge, corpo femminile che avvolge.

Dopo una psicologia dimentica della corporeità e una filosofia che ha smarrito le differenze tra i sessi, lo studio del nostro essere corpo può trovare in questo agile testo una interessante segnaletica che ci guidi nel nostro cammino.

Vale quindi la pena leggere questo libro, per trarne i risvolti positivi e allargare così la conoscenza che abbiamo di noi stessi.

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