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Tatto e linguaggio

il corpo delle parole.

M. Mazzeo

14 x 21, pag. 287

Editori Riuniti – Roma – 2003

 

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Se vivere è muoversi, toccare è vivere.

Marco Mazzeo ha il merito di ri-portare al centro della nostra indagine il tatto, nella sua duplice manifestazione di attività somestesica ( la pelle ) e aptica ( la mano ), guidandoci alla comprensione di quello che, tra le facoltà umane, è sicuramente il senso più dimenticato. 

Stazione eretta e nuovo equilibrio sempre instabile, corpo nudo e sovraesposizione agli stimoli, mani senza compiti percettivi prefissati e capaci di costruire un mondo, ci differenziano dal resto del mondo animale; una nascita precoce seguita da un’infanzia prolungata permettono poi l’apprendimento della vita del piccolo di uomo, capace di integrare tra loro i vari sensi in maniera estremamente efficace. Leggi il resto di questo articolo »

Umberto Galimberti,
Psiche e Techne
14 x 22 – 812 pag.
Feltrinelli – 1999

Corpo diviso in Occidente, corpo abbandonato nel continente Indiano.
Corpo sbilanciato nell’immensa Cina, corpo usato nelle pratiche religiose e salutiste del Sud del mondo.

Il nostro viaggio alla ricerca della comprensione del corpo, iniziato guardando dentro di noi ( cfr. “Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé” ) e proseguito nello studio dei sistemi culturali messi a punto dalle varie civiltà del mondo, si trova ora ad un primo punto di svolta.
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Umberto Galimberti
Il corpo
13 x 19 – 605 pag.
Feltrinelli – 2002

Che cos’è un corpo o, meglio, che cos’è il corpo?
Pubblicato per la prima volta nel 1983, uscito in numerose edizioni, aggiornato e ripubblicato nel 2002, questo saggio di U. Galimberti percorre per intero le dinamiche corporee ed il loro articolarsi nel rapporto con il mondo, con ciò che è altro da sé. Il corpo che Galimberti descrive è il corpo vero, quella originaria apertura alla vita che fa di noi bipedi umani una specie assolutamente unica rispetto al resto del mondo animale. Non una mente che comanda una carne nè un computer che muove delle leve, ma una presenza che, avendo raggiunto il controllo dello spazio e del tempo, costruisce il proprio mondo invece di adattarsi all’ambiente. Ma per costruire bisogna circoscrivere:  il gesto, la temporalità, la spazialità, l’intenzione, l’emozione, attraverso l’analisi dell’autore si mostrano carichi dei limiti loro imposti dallo sviluppo culturale, filosofico e religioso dell’occidente. Leggi il resto di questo articolo »

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