Articoli marcati con tag ‘esperienza’

La gola, che offre la nostra fragilità al mondo, che innesca il sorriso per la sua bellezza. Il collo, segno dell’armonia raggiunta dal corpo umano nel suo ergersi al cospetto dell’universo. 

Ho un groppo in gola “.

” Baciò quel collo con voluttà “.

” Il colpo, preciso, recise il collo “

Collo maschile, il pomo d’Adamo.

Collo femminile, lo splendore di Eva?

Com’è il tuo collo, com’è la tua gola?

La spalla, che orienta il braccio nello spazio; spalla sospesa, spalla che sospende. Appesa, diversa dal garrese in carico degli altri mammiferi.

Spalla maschile, spalla tornita, espressione di forza.

Spalla femminile, bimbo in braccio; espressione di resistenza?

” .. sfondò la porta con una violenta spallata “

” questa spalla mi fa proprio male! “

” … quando fai la capriola, ricordati di rotolare bene sulla spalla … “

Com’è la tua spalla?


Il gomito, che si distende per poi unirci al mondo, così diverso dall’articolazione intermedia degli animali.

Gomito maschile, velocità nel raggiungere, fermezza nel tenere.

Gomito femminile, la delicatezza che avvolge?

Suvvia, un pò di olio di gomito! “

… Ieri sera ho alzato troppo il gomito ...”

Forza con quelle braccia, piegate bene i gomiti! ” 

Com’è il tuo gomito?

La mano, che accoglie o rifiuta il mondo, così diversa dalle zampe degli altri animali.

Mano maschile, gesto vigoroso che penetra lo spazio  e accorcia il tempo.

Mano femminile, carezza che attrae?

” Una stretta di mano “.

” Metta giù le mani! “.

” L’ho accolto nella mia mano “.


Com’è la tua mano?

Dal Vangelo di Marco ( 65-70 d.c. ):
E mentre essi mangiavano, preso del pane, benedicendo
lo spezzò, e diede loro e disse: Prendete, questo è il mio corpo.

Dio che si fa corpo, e poi corpo che si spezza per tutti.

Gesto inaudito, che sacralizza il corpo, liberandolo dalla prospettiva tragica del pensiero Ellenistico, dalle spiritualizzazioni impossibili della cultura Indiana, dalla ricerca dell’equilibrio perfetto dei saggi Cinesi, dalla necessità di venire a patti con la natura che emerge dal “ Sud ” e dal “ Nord ”del mondo.
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ESSERE UOMINI
C. Risè
12,5 x 19, 127 pag.
Edizioni red! – 2002

Che cosa vuol dire “divenire se stessi”?
Questa è la domanda che ci sta accompagnando nel nostro viaggio culturale teso alla comprensione della corporeità.
Nella recensione precedente, Claudio Risè aveva reso consapevoli noi maschi della necessità di tornare ad attingere alle forze primordiali della natura per ritrovare sé stessi.
Con “Essere uomini”, l’autore dà un senso a questa immersione nel bosco, necessaria per riscoprire il proprio Fallo ( proprio con la maiuscola, a sottolinearne l’importanza ), che nel suo ergersi simboleggia tutto il vissuto dell’uomo.
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L’ORDINE DEL CUORE
R. De Monticelli
14 x 21, 316 pag.
Garzanti Editore – 2004

I BARBARI
A. Baricco
15 x 21, 213 pag.
Fandango Edizioni – 2006

Ci sono libri che sembrano essere stati scritti per poi venir letti assieme ad altri libri, quasi esprimessero gli stessi bisogni, pur nella palese differenza tematica.
Questo mi sembra il destino de “L’ordine del cuore “e de “I barbari “, due saggi apparentemente lontani uno dall’altro ( il tentativo di pervenire ad una teoria del sentimento il primo, un’analisi del modo odierno di fare esperienza il secondo ), accomunati in realtà dallo stesso anelito, la ricerca di un senso della vita.
Il nostro viaggio alla scoperta della corporeità ci ha finalmente condotto ( cfr. “Psiche e Techne”, autunno 2006 ) ad un punto fermo: la necessità, per l’uomo moderno, di approfondire la propria capacità di “sentire “le emozioni, le passioni, i sentimenti che lo abitano, per poter poi, una volta orientata la propria vita in funzione di questa particolare capacità percettiva, gestire al meglio l’ambiente tecnologico da egli stesso prodotto.
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Umberto Galimberti,
Psiche e Techne
14 x 22 – 812 pag.
Feltrinelli – 1999

Corpo diviso in Occidente, corpo abbandonato nel continente Indiano.
Corpo sbilanciato nell’immensa Cina, corpo usato nelle pratiche religiose e salutiste del Sud del mondo.

Il nostro viaggio alla ricerca della comprensione del corpo, iniziato guardando dentro di noi ( cfr. “Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé” ) e proseguito nello studio dei sistemi culturali messi a punto dalle varie civiltà del mondo, si trova ora ad un primo punto di svolta.
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LA DANZA DEL VENTRE
M. Kaiblinger-Ickert e L. Schuhbauer
17 x 22, 130 pag.
Edizioni red! – 2005

TANTRA, LA VIA DELL’ESTASI
Elmar e Michaela Zadra
12 x 20, 321 pag.
A. Mondatori Editore – 1997

Occidente, India, Cina, lungo è il viaggio alla ricerca del senso del corpo.
Ma se c’è un sapere corporeo che unisce il mondo intero, questo è sicuramente dato dalla danza, nelle sue innumerevoli espressioni.
Luogo dell’abbandono, momento di liberazione dalla tirannia del pensiero, manifestazione di potenza, la danza rappresenta, nella sua spontaneità, la possibilità data all’essere umano di esprimere sé stesso.
Un piacere profondo traspare da chi danza, e questa passione trascina tutto ciò che sta attorno a divenire partecipe dell’evento.
Per approfondire questi concetti ho scelto due saggi apparentemente molto diversi uno dall’altro.
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