Articoli marcati con tag ‘dolore’
Sul piacere e sul dolore.
Sintomi della mancanza di felicità.
Stefania Consigliere
14 x 23, pag. 268 – DeriveApprodi 2004
Nudi, eretti e con le mani libere; sinestetici, plastici, potenziali padroni dello spazio e del tempo.
Costretti a costruirsi un mondo in cui vivere, gli esseri umani sperimentano da sempre il contatto, più o meno doloroso, del loro corpo con ciò che li circonda. La elevatissima esposizione nuda della superficie corporea comporta una presenza costitutiva del dolore nel contatto con l’esterno: veicolato da vie sensitive velocissime e sovrapponibili a quelle tattili, il dolore umano genera turbamento, che si traduce quasi sempre in risposte errate: i topolini imprigionati nella stiva del Titanic sanno come cercare la via di uscita; non così gli umani, che restano imprigionati.
Alice Miller
Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero sé.
15 x 22 – 130 pag.
Bollati Boringhieri – 1996
Ogni azione umana veicola un’emozione. Così afferma Alice Miller in questo bel saggio, ed io, mentre rimembro le prime parole udite all’università ( primo è il pensiero ) mi ritrovo a disagio, stretto tra l’apparente scientificità di questi enunciati e l’esperienza riabilitativa quotidiana, fatta di gesti emotivi distorti dalla malattia, di corpi che sono emozione, di pensieri che si manifestano dopo l’azione , non prima.
Ma la psicologia non ci sta: tracciate le coordinate del proprio ambito di studio, lo studioso della psiche ha dimenticato la fonte di tutto quanto va sotto l’etichetta di pensiero, quella originaria capacità di arrestare il movimento propria della specie umana che, sola, permette l’emergere della coscienza.
Il raggiunto controllo del tempo e dello spazio strappa al primo uomo un suono di stupore e di meraviglia: oooh! e lo ferma.
PRIMO E’ IL GESTO, il gesto di fermarsi.
La biomeccanica umana è fatta per essere circoscritta: troppi i gradi di libertà, è necessario un continuo contenimento della nostra presenza al mondo; da questa capacità di fermarsi nasce il pensiero.
Quindi, ogni azione umana è la manifestazione di una emozione.
Trattenuta o dichiarata, l’emozione dà comunque forma al nostro essere, ci presenta al mondo. Per questo possiamo chiederci: quali emozioni si nascondono dietro al desiderio di sentirsi dire “bravo”? Cosa spinge una persona ad occuparsi dell’altro, di chi sta male, di chi soffre?
Quali fantasmi si nascondono dietro alla capacità di essere comprensivo?