Articoli marcati con tag ‘consapevolezza’

La gola, che offre la nostra fragilità al mondo, che innesca il sorriso per la sua bellezza. Il collo, segno dell’armonia raggiunta dal corpo umano nel suo ergersi al cospetto dell’universo. 

Ho un groppo in gola “.

” Baciò quel collo con voluttà “.

” Il colpo, preciso, recise il collo “

Collo maschile, il pomo d’Adamo.

Collo femminile, lo splendore di Eva?

Com’è il tuo collo, com’è la tua gola?

La spalla, che orienta il braccio nello spazio; spalla sospesa, spalla che sospende. Appesa, diversa dal garrese in carico degli altri mammiferi.

Spalla maschile, spalla tornita, espressione di forza.

Spalla femminile, bimbo in braccio; espressione di resistenza?

” .. sfondò la porta con una violenta spallata “

” questa spalla mi fa proprio male! “

” … quando fai la capriola, ricordati di rotolare bene sulla spalla … “

Com’è la tua spalla?


Il gomito, che si distende per poi unirci al mondo, così diverso dall’articolazione intermedia degli animali.

Gomito maschile, velocità nel raggiungere, fermezza nel tenere.

Gomito femminile, la delicatezza che avvolge?

Suvvia, un pò di olio di gomito! “

… Ieri sera ho alzato troppo il gomito ...”

Forza con quelle braccia, piegate bene i gomiti! ” 

Com’è il tuo gomito?

La mano, che accoglie o rifiuta il mondo, così diversa dalle zampe degli altri animali.

Mano maschile, gesto vigoroso che penetra lo spazio  e accorcia il tempo.

Mano femminile, carezza che attrae?

” Una stretta di mano “.

” Metta giù le mani! “.

” L’ho accolto nella mia mano “.


Com’è la tua mano?

ESSERE UOMINI
C. Risè
12,5 x 19, 127 pag.
Edizioni red! – 2002

Che cosa vuol dire “divenire se stessi”?
Questa è la domanda che ci sta accompagnando nel nostro viaggio culturale teso alla comprensione della corporeità.
Nella recensione precedente, Claudio Risè aveva reso consapevoli noi maschi della necessità di tornare ad attingere alle forze primordiali della natura per ritrovare sé stessi.
Con “Essere uomini”, l’autore dà un senso a questa immersione nel bosco, necessaria per riscoprire il proprio Fallo ( proprio con la maiuscola, a sottolinearne l’importanza ), che nel suo ergersi simboleggia tutto il vissuto dell’uomo.
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IL MASCHIO SELVATICO
C. Risè
12,5 x 19, 166 pag.
Edizioni red! – 2002

Fare esperienza muovendosi.” Con queste parole si concludeva la recensione precedente ( cfr. primavera 2007 ) cogliendo, nella tensione emotiva che trapelava dagli scritti di Roberta De Monticelli e di Alessandro Baricco, l’inquietudine di chi cerca di comprendere la trasformazione del senso del corpo a cui tutti siamo sottoposti, in questo inizio di III millennio.
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